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la Regola Selva di Cadore

BOSCHI DELLA VAL FIORENTINA

LA MAGNIFICA REGOLA  SELVA DI CADORE E PESCUL

Gestione del Bosco

I boschi regolieri in Val Fiorentina occupano gran parte della superficie boscata del Comune di Selva di Cadore sviluppandosi dal fondovalle sino al limite superiore della vegetazione per una superficie di oltre 1600 ettari.
La specie nettamente dominante nello strato arboreo è l’abete rosso ( Pez ) a cui si associa in modo subordinato il larice ( Lares ) che aumenta la propria consistenza proporzionalmente all’altitudine.
Quando i pascoli erano più estesi ed i tagli del bosco creavano ampie radure, il larice era abbondante anche nella fascia media ed inferiore; successivamente con l’aumentare delle provvigioni ha subito un progressivo regresso tanto che oggi occupa solamente la parte medio alta.
Salendo ulteriormente con l’altitudine si sviluppano sporadici agglomerati di Pino Cembro ( zirum ) e di Pino mugo ( baranci ). Per quanto riguarda l’abete bianco ( véza ) ed il faggio ( fagèr ) la loro presenza è sporadica e limitata ai tratti basale della valle a monte dell’abitato di Caprile.

La Pianificazione

La normativa forestale della Regione Veneto colloca alla base della gestione del patrimonio silvo-pastorale il Piano di assestamento, che viene predisposto con scadenza decennale ormai da oltre 140 proprietà, in prevalenza Comuni e Regole.
Il piano è il risultato della pianificazione aziendale a medio termine (decennale) al fine di ottenere e garantire l'ottimizzazione delle diverse funzioni cui è preposto il bosco ricercando nello stesso tempo di massimizzare il prelievo di massa legnosa e i servizi in un determinato complesso boscato.
Nella compilazione dei piani viene rilevata esattamente la biomassa del complesso boschivo in questione, così come vengono analizzate le funzioni prevalenti, quali fertilità, crescita, stabilità e produzione.
Ogni singola particella viene descritta nei suoi parametri bioecologici; inoltre viene allestita una carta delle fasi evolutive. In base ai dati rilevati sono stabilite, per il periodo di validità del piano, le possibilità e le modalità di utilizzazione ed ogni altro intervento per il miglioramento del patrimonio boschivo in base alla funzione prevalente dei diversi complessi boscati e nel rispetto del principio della selvicoltura naturalistica basata sulla rinnovazione naturale delle specie presenti in loco.
La versione attualmente in uso rappresenta la quinta versione del piano e descrive nel dettaglio tutto il bosco regoliero, suddividendolo per zone omogenee denominate “particelle forestali”.

Certificazione PEFC

Con questo termine si intende la certificazione della gestione forestale sostenibile, ovvero l’attestazione che un bosco viene gestito seguendo i criteri della “buona” gestione forestale, con l’obiettivo di tutelare, conservare e migliorare le risorse forestali.
Si tratta dell’ormai secolare principio di durevolezza, secondo il quale noi abbiamo il dovere di gestire i nostri boschi consegnandoli, possibilmente migliorati, alle future generazioni.
Oggetto della certificazione è la buona gestione forestale, ovvero la rispondenza della gestione ad una serie di criteri ed indicatori di sostenibilitá ambientale, sociale ed economica riconosciuti a livello internazionale.

I prodotti provenienti da foreste certificate, come il legname, possono essere contrassegnati da un marchio riconosciuto.